Carillon · Vini Italiani da Sogno

Pubblicato il 1 agosto 2012

Nel 2011 a Montalcino ha visto la luce il Brunello “Carillon”, nome lirico, dolce, suggestivo e intrigante, che ne rispecchia la musicalità olfattiva e gustativa, etichetta della nuova azienda vitivinicola “Vini Italiani da Sogno”, condotta dalla giovane, ma intraprendente Stephania Angel, vent’anni, sommelier AIS ed esperta di marketing, con già molteplici esperienze internazionali alle spalle, avendo organizzato fiere e iniziative in tutto il mondo, che dedica a “Vini Italiani da Sogno” tutto il suo entusiasmo e la sua dedizione: questi i criteri base dell’azienda, già ben conscia che la qualità è e sarà sempre il cardine del suo impegno per uno sviluppo aziendale di successo. Ma Stephania si avvale anche della pluriennale esperienza nel mondo del vino, come export manager, della madre Jeanneth, d’origine colombiana, donna di gran fascino, intuito ed eleganza, che ha saputo cogliere non soltanto l’essenza di un vino di grande tradizione come il Brunello, ma la potenzialità che può esercitare soprattutto nei mercati esteri, curando sopratutto i rapporti coi mercati americani. A vestire le bottiglie è uno sgargiante tricolore, un marchio che è un particolare omaggio a due nazioni, la Colombia e l’Italia, naturalmente: si tratta della rivisitazione del logo dello nazione d’origine di Jeanneth, con un’aquila alata che sovrasta uno scudo, dove sono raffigurate due cornucopie e, al centro, un grappolo d’uva, mentre ai lati dello scudo si aprono due bandiere, omaggio non solo ai 150 anni dell’Unità d’Italia, ma anche alla qualità e all’eccellenza del “Made in Italy”. Non a caso questo ottimo prodotto italiano è stato creato proprio dall’enologo Paolo Vagaggini, grande conoscitore del terroir montalcinese e del Sangiovese Grosso. “Vini Italiani da Sogno” è un’azienda tutta al femminile, che si sviluppa su circa dieci ettari di terreni e sei ettari di vigneti, divisi tra la zone di Castelnuovo dell’Abate e Montosoli, per una produzione di circa 40mila bottiglie totali, avvalendosi di una nuovissima e capiente cantina di oltre duemila metri quadrati, situata nei pressi del suggestivo borgo medievale di Sant’Angelo in Colle, in Via del Colombaio, una struttura dal design particolarmente moderno, ma edificata su principi ecologici e naturali dal progettista Emilio Rondini, infatti, nella bottaia sottoterra si crea spontaneamente l’umidità necessaria, senza l’ausilio di mezzi artificiali, ma tramite
l’acqua piovana, che penetra attraverso la roccia viva. “Per quanto riguarda i mercati – ci dice Jeanneth – quello americano si è rivelato, da subito, il numero uno, ci stiamo sviluppando poi anche in Russia, Cina e Thailandia, dove il nostro vino sembra esser molto apprezzato, infine siamo naturalmente andate a farci conoscere anche in Sud America – Messico, Brasile e Argentina – dove, soprattutto al Nord di questi Paesi, ho rilevato un’ottima richiesta, anche per la presenza di molti ristoratori che propongono cucina italiana”. E il Brunello Carillon ha già ricevuto gli onori delle cronache, avendo ricevuto, per l’annata 2006, i 94 punti da parte di “Wine Spectator”, la bibbia americana del vino e la Medaglia di Bronzo alla “Decanter World Wine Awards”, i riconoscimenti della celebre rivista inglese Decanter, svelati alla London International Wine Fair, di scena a Londra nonché medaglia d’oro sia al 2006 che al 2007 per il Brunello “Carillon” all’International Wine Challenger. Il fragrante Rosso di Montalcino “Carillon”, dal color rubino vivace, è un vino fruttato, con profumi di rosa rossa, mora,
anice e ribes, dal retrogusto di mandorla tostata, vaniglia e tabacco, che si abbina molto bene ad arrosti, brasati, carni rosse, selvaggina. Il Brunello di Montalcino “Carillon”, dal color rubino profondo, è un vino molto concentrato e potente, con profumi di ciliegia, lampone e cassis e aromi di spezie esotiche, barbecue, caffè espresso e cioccolato amaro, presenta grandi potenzialità d’invecchiamento e si abbina molto bene alla bistecca alla fiorentina o a formaggi stagionati. “La musica è un buon elemento da abbinare a Carillon – ci dice Stephania Angel, ragazza volitiva, estrosa e davvero piena di entusiasmo, introducendoci ad assaporare le sensazioni del suo Brunello – la nostra poi è una bottiglia magica, una sinfonia di aromi e gusti: quando si stappa, fuoriesce una musica deliziosa, il gusto profondo del nostro vino, poi, man mano che il nettare di Bacco viene consumato, come succede con un carillon, la musica si affievolisce e, quando finisce, significa che la bottiglia è vuota, quindi bisogna stapparne un’altra, anche nel ricordo del primo, dolcissimo piacere, che rimane nella memoria…”. Non ci resta che stappare una di queste musicali bottiglie di Brunello di Montalcino “Carillon”, ascoltarne l’incanto e farci rapire…