Chianti Classico Gran Selezione Romitorio di Santedame 2015

Pubblicato il 27 novembre 2018

Ruffino lancia una nuova etichetta per raccontare la sua lunga storia nel cuore  del Chianti Classico

Ruffino, storica azienda vitivinicola di Pontassieve che dal 1877 rappresenta la Toscana nel mondo, presenta ufficialmente il Chianti Classico Gran Selezione Romitorio di Santedame.

Prodotto in sole 6500 bottiglie, debutta sul mercato con l’annata 2015 con un nuovo uvaggio, 90% Sangiovese e 10% Colorino, una nuova veste e soprattutto sotto la DOCG del Chianti Classico Gran Selezione.

Romitorio di Santedame era un’etichetta storica di Ruffino nata nel 1990 come Toscana IGT. Vino pioniere e prodotto in edizione limitata è stato testimone dell’importanza che Ruffino ha sempre attribuito alla ricerca e alla valorizzazione dei vitigni autoctoni toscani. L’uvaggio era quindi basato sul Colorino e una piccola parte di Merlot.

Oggi, dopo 11 anni di assenza, il Romitorio di Santedame ritorna come Chianti Classico Gran Selezione e prende i natali da un singolo poggio di una delle zone di produzione più prestigiose dell’intera denominazione: la Conca d’Oro di Castellina in Chianti. Una fortunata combinazione di suolo, altitudine ed esposizione fa di quest’area un terroir privilegiato. Qui, a 400 m slm con esposizione sud e terreni ricchi di scheletro, galestro e argilla molto ben drenati e ideali per la coltivazione del sangiovese, crescono le viti dedicate alla produzione del Chianti Classico Gran Selezione Romitorio di Santedame. La posizione ventilata e la vicinanza di un’area boschiva garantiscono inoltre un’ottima escursione termica preziosa per la corretta maturazione delle uve e lo sviluppo di sostanze polifenoliche fondamentali per la componente aromatica del vino.

Proprio in questo luogo dalle caratteristiche uniche e fortunate nel 2015 si è tenuta la prima vendemmia dedicata alla produzione del Chianti Classico Gran Selezione Romitorio di Santedame. Produzione che è iniziata in un’annata eccellente, caratterizzata da temperature calde e giornate terse che hanno garantito uve perfettamente mature e sane con profili che si sono tradotti in un vino di grande eleganza e struttura.

Per questo vino Ruffino ha scelto uno stile di vinificazione molto tradizionale che ha visto seguire ad una fermentazione in tini di acciao inox a temperatura controllata, una macerazione sulle bucce di circa 10 giorni e un successivo affinamento di 30 mesi, di cui 24 in botti di rovere.
Il Romitorio Santedame 2015 si presenta alla vista con un colore rosso rubino intenso. Al naso spiccano i sentori varietali del sangiovese con note di frutta rossa matura accompagnate da spezie ed eleganti note balsamiche. Al palato si riconfermano persistenti le note di frutta rossa matura e si evolvono i sentori speziati che vanno dal pepe alla liquirizia. Un finale lungo e una struttura elegante sostenuta da tannini fitti e setosi fanno intendere il lungo potenziale di invecchiamento di questa Gran Selezione. Un vino capace di raccontare un legame che perdura da più di 140 anni, quello tra Ruffino ed il Chianti Classico.

Siamo consapevoli di aver cambiato in maniera sostanziale quello che era il Romitorio Santedame ma non quello che rappresentava per la nostra azienda. – dichiara Gabriele Tacconi enologo di Ruffino – Abbiamo scelto un nuovo uvaggio e una nuova denominazione ma questo perché oggi come allora vogliamo affermare sempre più la nostra appartenenza al territorio del Chianti Classico. La presenza di una nuova categoria di eccellenza, rappresentata dalla Gran Selezione, ci ha permesso di produrre, sempre in quantità limitata, un grande vino capace di esprimere al massimo le peculiarità della nostra terra. La scelta di riproporre il nome Romitorio di Santedame è dovuta proprio al desiderio di mantenere viva la storia di un vino e di territorio che rappresentano una pietra miliare della nostra realtà. Quello del Romitorio Santedame è infatti un areale storico dell’azienda dal quale abbiamo sempre ottenuto prodotti di massima qualità. Perché quindi cancellare la storia quando possiamo portarla avanti aggiornata con i tempi moderni?