«Immaginazione» oggi a Nutrimenti, settimana della cultura gastronomica

Pubblicato il 13 luglio 2018

«Immaginazione» tra visioni ritrovate e dialoghi impossibili

La seconda giornata del centro di alta formazione creato da Seminario Permanente Luigi Veronelli e Fondazione Giorgio Cini dedicata a prassi ed estetica delle relazioni vegetali, tra agricoltura, alimentazione, fotografia, grafica e design

5 luglio 2018 – Nutrirsi è questione di sensi: gusto, olfatto, tatto, udito e… vista, in un processo in cui materia, forme e rappresentazioni convergono e si interrogano reciprocamente. «Immaginazione» è il secondo tema di NutriMenti | Settimana della Cultura Gastronomica con cui si sono inaugurate le attività dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli progetto nato dalla collaborazione tra Seminario Permanente Luigi Veronelli e Fondazione Giorgio Cini con il sostegno di Banca Generali Private. La giornata ha riunito esperti, appassionati, professionisti e scopritori dei cibi e dei vini italiani sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, sede della Fondazione Giorgio Cini e della stessa Alta Scuola, per un viaggio volto a indagare lo “stato dell’arte” della cultura gastronomica italiana.

Quali e quanti sguardi possono indagare e rappresentare il mondo del cibo e del vino? Oltre le manie ipertrofiche del food-photography e food blogging, Aldo Colonetti, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura e componente del Comitato Scientifico dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, Giacomo Bersanetti, designer e grafico, già a allievo di Silvio Coppola, e Francesco Radino, fotografo di design, architettura e paesaggio, considerato uno degli autori più influenti nel panorama della fotografia contemporanea in Italia, si sono interrogati su come «impastare» con l’immaginazione il tema del cibo, del vino e del nutrimento.

Oltre a cibi e bevande, infatti, l’uomo si nutre di desideri, di dialogo, di saperi. Ed è necessario che possa accostarsi simultaneamente alla bellezza, ai prodotti del campo, a una tavola apparecchiata degnamente, alla critica. «Attraverso il cibo è possibile parlare della grande storia e dai suoi indizi risalire al concetto di nutrimento culturale che affida alle parole e alle immagini la sua rappresentazione. – ha ricordato Colonetti, specificando – Per rappresentare è necessaria un po’ di filologia e le biografie di Gino Veronelli e l’esperienza di Gualtiero Marchesi, insieme alle attività di carattere editoriale e scientifico, dalla rivista “La Gola” fino alla grande mostra “Gli Stili del corpo” (1988), hanno costituito il contesto di riferimento, fondamentale per costruire un’identità nel nostro Paese».

Il sapere, dunque, è base di partenza per ogni disciplina, anche per la gastronomia. Ma una delle esigenze più urgenti per il settore è quella di uscire dall’auto-referenzialità in cui si è relegata. Durante l’approfondimento «Vivi e vegeti», con la partecipazione di Enzo Mescalchin, agronomo e responsabile dell’Unità agricoltura biologica e del Dipartimento ambiente e agricoltura di montagna della Fondazione Mach di San Michele all’Adige (TN), Marco Martella, storico dei giardini, scrittore e fondatore della rivista Jardins e Simonetta Lorigliola, giornalista e autrice del libro È un vino paesaggio, responsabile delle attività culturali dell’Alta Scuola Veronelli, si è ragionato su come creare zone franche in cui saperi e discipline anche molto distanti tra loro possano sperimentare una relazione diretta e cercare un linguaggio comune per produrre un’innovazione creativa.

«La terra – ha spiegato Lorigliolaè affidata alla custodia primaria delle pratiche agricole. Custodia che è anche creatività e incontro tra esperienze e intuizioni. La lingua degli agronomi, dunque, quella dei critici e persino quella dei giardinieri si sono unite, abbattendo le barriere e aprendo un confronto che metta al centro le relazioni vegetali. Abbiamo compreso così che agricoltori e giardinieri, entrambi operatori della terra, non sono poi tanto distanti e che dalla sperimentazione reciproca non può nascere altro che un avanzamento per tutti i protagonisti e per i fruitori di questo processo di condivisione materiale».

Da oggi, infine, ha preso avvio Sensorium, il banco d’assaggio rappresentativo delle migliori produzioni vitivinicole italiane riservato ai corsisti, ma in occasione di NutriMenti, aperto al pubblico a pagamento con la possibilità di accedere con un apposito ticket (con 20 € si ha diritto all’assaggio di 5 grandi vini) a una selezione di capolavori enologici: Guido Berlucchi, Ca’ del Bosco, Cantine Ferrari, Les Crêtes, Kellerei Terlan, Vie di Romans, Villa Bucci, Braida, Masi Agricola, Marchesi Antinori, Fèlsina, Gianfranco Fino e Donnafugata sono state le prime aziende a sostenere l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli mettendo a disposizione il proprio vino più rappresentativo.