Barolo 2018: un’anteprima, accompagnata dal commento dei produttori

Pubblicato il 26 febbraio 2022

Il 2022 vede l’uscita sul mercato del Barolo 2018, con vini che fin dai primi assaggi si sono distinti per la loro eleganza ed espressività olfattiva, “vini importanti ma già equilibrati che lasciano ben sperare sulla loro attitudine ad un invecchiamento prolungato” commenta, in merito ai suoi vini, il produttore Luca Sandrone, azienda Sandrone Luciano.

Dopo il 2017, annata caratterizzata da temperature elevate e scarse precipitazioni, l’annata 2018 si è aperta con un inverno piovoso, che ha “ristabilito le riserve consumate dall’asciutto 2017”, come spiega Gianni Gagliardo, Poderi Gianni Gagliardo, Presidente dell’Associazione Deditus.

“L’annata 2018 si è aperta con un inverno lungo e ricco di precipitazioni che hanno ristabilito la dotazione idrica del suolo”, commenta Gianluca Torrengo enologo dell’azienda Prunotto. “La stagione invernale si è protratta fino all’inizio di marzo con temperature inferiori alla media degli ultimi anni, causando una lenta e disforme ripresa vegetativa della vite, amplificata dall’esposizione dei diversi vigneti.” Durante l’estate, tuttavia, il clima si è ristabilito: “dalla seconda metà di Luglio, temporali isolati ma regolari hanno garantito una buona riserva d’acqua, permettendo alle piante di seguire un ciclo vegetativo costante”, conferma Federica Boffa Pio, Pio Cesare.

“Abbiamo vissuto sensazioni opposte nel giro di pochi mesi” prosegue Alberto Cordero, azienda Cordero di Montezemolo “a Giugno il timore di una vendemmia compromessa da troppa acqua e attacchi peronosporici, a Settembre lo stupore di un equilibrio rinato grazie ad un’estate perfetta e tanto lavoro di rifinitura nei vigneti.” Anche secondo Matteo Sardagna Einaudi, Poderi Luigi Einaudi, “Abbiamo trovato in vigna uve in ottima salute, grazie a un settembre ed un ottobre stabili e soleggiati. L’attesa ha premiato.”

Il risultato, sono “vini di grande equilibrio e freschezza, di stampo tradizionale, dotati di una purezza di frutto estremamente attraente”, commenta Luigi Scavino, azienda Azelia. “È un’annata di grande eleganza” ribadisce Michele Chiarlo, dell’omonima cantina, “che unita alla freschezza ed armonia di tannini setosi donano al Barolo un’attrattività unica.” Concludono Elena e Luca Currado Vietti, azienda Vietti: “chi ama il Barolo classico, elegante e dotato di grande complessità olfattiva, ne rimarrà estasiato. Probabilmente non c’è mai stata un’annata dove il Barolo è stato così idealmente vicino alla Borgogna come stile, complessità e precisione interpretativa del terroir.”