Consorzio Tutela Lambrusco alla Conferenza sulle Indicazioni Geografiche di Bruxelles

Pubblicato il 1 luglio 2025

Il Consorzio Tutela Lambrusco ha partecipato alla Conferenza sulle Indicazioni Geografiche, in programma il 25 e 26 giugno 2025 a Bruxelles. L’evento – intitolato “La visione dei produttori per il Piano d’Azione dell’UE sulle Indicazioni Geografiche e lancio della piattaforma comunitaria GI SMART” – è stato organizzato dall’Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine (AREPO), dalla Federazione Europea dei Vini di Origine (EFOW) e da oriGIn EU, il ramo europeo dell’Organizzazione per una Rete Internazionale delle Indicazioni Geografiche (oriGIn).

La conferenza ha rappresentato un’occasione strategica per dare voce ai produttori nel processo di definizione del futuro Piano d’Azione dell’Unione Europea sulle Indicazioni Geografiche.

Il Consorzio Tutela Lambrusco è stato rappresentato dal Direttore Giacomo Savorini, che è intervenuto all’interno del panel “Sfide economiche – costruire un ambiente competitivo per le Indicazioni Geografiche” per portare l’esperienza del Lambrusco e dell’evento promozionale World Lambrusco Day. L’appuntamento sarà moderato da Céline Keidel, Vice Capo Unità Commissione Europea – Direzione Generale Agricoltura e Sviluppo Rurale e ha visto la partecipazione di rappresentati di indicazioni geografiche di altri paesi europei, dalla Francia al Portogallo e Polonia. In un momento in cui le Indicazioni Geografiche sono sempre più chiamate a essere strumenti attivi di sviluppo rurale sostenibile e competitività delle filiere agroalimentari, è stata portata sotto i riflettori l’esperienza del Lambrusco: un vino profondamente legato alla propria terra d’origine e, allo stesso tempo, capace di affermarsi come prodotto popolare, versatile e di respiro internazionale.

 

Partecipare a questa conferenza è un’opportunità per raccontare il Lambrusco, un vino amato in tutto il mondo per la sua versatilità, il profilo gastronomico e lo spirito autentico – commenta Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Tutela LambruscoSpesso però le bollicine emiliane sono vittima di cliché o narrazioni incomplete che non ne valorizzano la qualità e l’evoluzione. Per questo abbiamo creato un format ‘fuori dagli schemi’, che ha portato in questi anni la voce del Lambrusco in luoghi iconici del mondo, come Parigi, Matera e il Monte Bianco, valorizzandone il legame con l’Emilia-Romagna e la  vocazione internazionale. A Bruxelles vogliamo condividere questa esperienza e riaffermare che il Lambrusco è molto più di un vino: è un simbolo di italianità contemporanea, capace di coniugare tradizione, modernità, territorio e visione globale” conclude.

L’intervento del Consorzio si inserisce in una riflessione più ampia sulle politiche europee per le Indicazioni Geografiche, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni concrete attraverso i risultati del progetto di ricerca GI SMART (Geographical Indications for Sustainability, Marketing, Awareness, Research and Tools). Il progetto, della durata di quattro anni, mira a sviluppare strumenti, metodologie e proposte per facilitare l’adozione di strategie di sostenibilità da parte dei produttori che operano con Indicazioni Geografiche.

Il Lambrusco, con la sua doppia identità di famiglia di vitigni autoctoni e di sistema di Denominazioni d’Origine diffuse tra Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova, rappresenta un caso emblematico: un vino soggetto a sfide normative e di riconoscibilità internazionale, ma capace di mantenere una forte autenticità e un successo crescente sui mercati esteri, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Asia all’Australia.