È iniziata la vendemmia 2023 a Pieve di Campoli

Pubblicato il 25 settembre 2023

Dei 50 ettari aziendali dediti alla viticoltura nessuno desta particolare preoccupazione all’azienda che sembra indenne dall’attacco delle Perenospora

Nonostante il clima non lasci intendere l’imminente arrivo della stagione fredda, è giunto il periodo dell’anno più amato e anche temuto dagli operatori del settore vitivinicolo, la vendemmia, iniziata l’ 11 settembre dall’azienda Pieve di Campoli, situata nel cuore del Chianti Classico (UGA di San Casciano e San Donato), di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero.

La Toscana ha registrato temperature molto basse a inizio anno, seguite nei mesi primaverili da una abbondante piovosità che hanno favorito lo sviluppo delle malattie fungine, la Peronospora su tutte. Ciò, come noto, sta influenzando la capacità dei nuovi raccolti arrivando a stime di produzione inferiori di circa il 20 % rispetto al 2023 nella regione (fonte: report dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini realizzato anche con il monitoraggio del Ministero dell’Agricoltura e delle Regioni) 

Le stime di raccolta dell’azienda Pieve di Campoli sono in controtendenza con questi dati come conferma anche l’enologo Andrea Paoletti che scherzando, attribuisce alla protezione divina la situazione della raccolta:

“La vendemmia è molto tardiva, ma paradossalmente la situazione delle nostre vigne è normale se non eccellente. Forse grazie ad una protezione divina, la Peronospora non ha quasi intaccato i nostri vitigni. Siamo partiti dalla raccolta delle uve destinate alla produzione del rosato, poi la lavorazione si è spostata sul Merlot e in seguito alle vigne giovani che stanno subendo un forte stress dato dal prolungarsi quasi anomalo di questo caldo che tarda ad abbandonare un’annata molto particolare. Siamo appena partiti e partiremo con la raccolta del Sangiovese destinato alla lavorazione del Chianti Classico.”

Dei 50 ettari aziendali dediti alla viticoltura nessuno desta particolare preoccupazione all’azienda. Per gli impianti storici infatti è stimato un raccolto in linea con quello dello scorso anno, destinato principalmente alla produzione delle due etichette dell’azienda, Pieve di Campoli e Cortine.