Elena Walch: la Regina del Gewürztraminer

Pubblicato il 10 marzo 2022

L’azienda familiare Elena Walch ha sede a Tramin (Bolzano) e si estende su una superficie complessiva di 65 ettari di vigneti in zone e terreni estremamente vocati, situati tra i 250 e i 1000 metri sul livello del mare, e tra i più rappresentativi del comprensorio vitivinicolo dell’Alto Adige.

La storica cantina, le cui origini risalgono al 1869, oggi alla quinta generazione, racchiude in sé l’equilibrio perfetto fra tradizione, modernità e innovazione.

Della tenuta Elena Walch fanno parte anche due delle Vigne di assoluto prestigio per la regione:

-Vigna “Kastelaz”, situata a Tramin in un pendio particolarmente ripido con oltre il 63% di pendenza, è completamente esposta a sud e situata a 350 metri sul livello del mare, ed è un unicum nella regione. Qui nascono il famoso Gewürztraminer Vigna “Kastelaz”, come anche il Merlot Riserva Vigna “Kastelaz”;

-Vigna “Castel Ringberg” con i suoi 20 ettari è il maso con la vigna a corpo unico più grande dell’Alto Adige, impreziosita dalla presenza di un podere rinascimentale eretto in epoca asburgica circondato dai curatissimi vigneti. Grazie alla sua estensione vi si trovano microclimi diversi e pertanto si coltivano i bianchi come lo Chardonnay, Sauvignon, Riesling e Pinot Grigio, oltre ai rossi, ovvero Lagrein e Cabernet Sauvignon.

Vigna” è una menzione geografica aggiuntiva, la parola descrive un vigneto rigorosamente definito e limitato cartograficamente. L’indicazione “Vigna” necessita dell’approvazione da parte delle autorità regionali dell’Alto Adige e prevede l’esistenza di un nome storico o topografico.

La menzione di “Vigna” attesta che le uve del vigneto vengono rigorosamente vinificate separatamente da anni.

Ieri, oggi e domani

L’architetto Elena si trasferisce in Alto Adige negli anni ’80 dove sposa l’erede della storica azienda vitivinicola Walch. Insieme al matrimonio sboccia la grandissima passione per il mondo del vino che la porta ad essere definita e conosciuta come la Grande Dame del panorama vinicolo altoatesino.

Solo pochi anni dopo il suo arrivo in Alto Adige, Elena Walch tiene a battesimo il suo primo vino, lo Chardonnay “Cardellino” e molti altri, apprezzati e premiati, negli anni a seguire.

Elena Walch condivide la sua grande passione con le figlie Karoline e Julia, oggi alla guida dell’azienda, alle quali ha trasferito i suoi valori, la determinazione e il rispetto per la natura. Julia e Karoline, dopo gli studi, si sono perfezionate in Borgogna, Bordeaux e nella australiana Adelaide.

La volontà di Elena Walch è quella di individuare sempre nuove strade, continuando a sperimentare, per valorizzare le vigne e i loro frutti, creando le premesse per le sfide del futuro.

Il pensiero illuminato

Il segreto del successo di Elena Walch risiede nel profondo rispetto del “terroir”, fulcro a tutt’oggi della sua identità produttiva. Elena Walch ha manifestato, fin dall’inizio, la sua proiezione all’innovazione, in vigneto e in cantina, introducendo nuove modalità e tecniche di produzione (che sarebbero poi diventate di uso diffuso), come la riconversione dei vigneti a pergola fino al più moderno Guyot, inserendo varietà internazionali, passando all’utilizzo di barrique francesi e lavorazioni all’avanguardia, solo per citare alcuni degli ambiti di intervento. Allo stesso tempo, ha saputo tradurre la sua tensione al miglioramento continuo nella capacità di esplorare nuovi elementi qualitativi, puntando, vendemmia dopo vendemmia, all’eccellenza di prodotto, con grande sensibilità verso il tema del lavoro sostenibile, dal vigneto alla cantina.

L’obiettivo della filosofia di Elena Walch è, da sempre, produrre vini dalla massima qualità e provenienza, intese come pura espressione del singolo vigneto e celebrazione della meraviglia della natura.

Un dialogo costante tra la moderna cantina e la preziosa materia prima

La moderna cantina sintetizza l’equilibrio perfetto fra tradizione, modernità e innovazione ed è il luogo dove le uve dei vigneti di Elena Walch arrivano dopo essersi nutrite della mineralità dei terreni, cullate nel mite clima mediterraneo, e mitigate dalla brezza dell’Ora al passaggio tra le imponenti Dolomiti.

Un ampliamento, realizzato nel 2015, si innesta nella struttura originale della cantina in passato convento gesuita. Qui, nelle antiche volte sotterranee, le più  moderne tecniche di lavorazione vinicola attendono ogni anno il prezioso raccolto. Il nuovo tecnologico impianto separa con cura i singoli chicchi d’uva dal peduncolo in diversi fasi di selezione perché giungano allo stato puro, intatti, all’interno di piccoli tank, delicatamente, per caduta grazie alla forza di gravita.̀

L’approccio sostenibile in vigneto

Secondo Elena Walch non è la cantina a fare il vino ma la cura del terreno, il clima ed una raccolta meticolosa.

Un bicchiere di vino racconta dell’annata, delle caratteristiche del suolo, delle peculiarità microclimatiche e della lavorazione in vigna. L’unicità e autenticità dei vini Elena Walch riportano al luogo d’origine. È in vigneto che si svolge un lavoro scrupoloso e rispettoso degli equilibri della natura “perché ciò che si riceve dal vigneto, va anche restituito”. L’obiettivo è ridurre al minimo l’intervento umano, lasciando la natura fare il proprio corso il più possibile in autonomia. L’azienda mantiene muri a secco, siepi e cipressi che creano un ambiente naturale per animali piccoli quali serpenti, lucertole e uccelli, offrendo loro riparo nelle proprie nicchie. Lo stesso vale per l’erba tra un filare d’uva e l’altro, che viene alternativamente rivoltata per proteggere il terreno dall’aridità formando un caldo, umido microclima. Inoltre, lungo i filari si trovano piante leguminose le cui radici ammorbidiscono il terreno, conferendo alla vite maggiore azoto ed ossigeno. Non vengono utilizzati erbicidi e le erbacce ai piedi della vite estirpate meccanicamente. Inoltre viene aggiunto compost, per aumentare il quantitativo di humus nel suolo: l’attività del terreno viene così stimolata affinché produca i minerali necessari ad uno sviluppo sano della vite.

I vigneti devono essere il più possibile resistenti e sviluppare le giuste “difese immunitarie”. Per questo motivo viene utilizzata anche la tecnica della “potatura dolce” promossa da Simonit & Sirch: rispettando la naturale altitudine della vite alla ramificazione, non vengono effettuate incisioni troppo profonde, per garantire continuità al flusso linfatico e assicurare la salute della vite. Uno sviluppo sano del vigneto va infine ad esprimersi nella qualità longeva dei vini.

La Vigna “Kastelaz”, grazie alla sua esposizione rivolta verso sud, è tra le più esclusive della regione. È uno straordinario e ripido vigneto che si affaccia sul paese vinicolo di Tramin. In particolare il Gewürztraminer, che cresce sulle sue pendici, ha esteso la fama di questo vigneto di proprietà ben al di fuori dei confini nazionali. A causa della sua spiccata pendenza che tocca il 63%, il vigneto è disposto su strette terrazze e gode di un’esposizione completamente a sud, una vera rarità in Alto Adige.

“Kastelaz” è una collina di origine postglaciale, composta da strati di leggero terreno calcareo, con venature di sabbia e strati rocciosi di granito e porfido. Anche le caratteristiche microclimatiche della Vigna “Kastelaz” sono ricche di contrasti, con notevoli escursioni termiche. In questo modo i grappoli d’uva possono godere del caldo e della diretta esposizione al sole durante il giorno, del forte vento pomeridiano ed essere poi rinfrescati dalle basse temperature montane notturne.

Qui, tra i 330 ed i 380 metri sul livello del mare, da vigne a bassissima resa, nascono due dei vini di punta di Elena Walch: il Gewürztraminer ed il Merlot Riserva ed entrambi portano la dicitura “Vigna”. Carattere, gusto intenso, potenza ed eleganza rispecchiano i contrasti propri del vigneto d’origine.

Il paese di Tramin è legato a doppio filo all’origine della rinomata varietà Gewürztraminer ed alla sua coltivazione millenaria. Già nell’anno 1214, il vescovo Friedrich von Wangen aveva concesso la costruzione di una cantina sulla collina di “Kastelaz” per far maturare il vino. Il castelletto eretto sulla cima e dotato di torri, cosiddetto “Castellaccio”, diede infine il nome alla collina di “Kastelaz”.

Vigna “Castel Ringberg”

Vigna “Castel Ringberg” con i suoi 20 ettari è il maso con la vigna a corpo unico più grande dell’Alto Adige. È qui che nascono molti dei vini di Elena Walch, pluripremiati a livello nazionale ed internazionale. Il castelletto rinascimentale, eretto dalla dinastia degli Asburgo nel lontano 1620, sovrasta il Lago di Caldaro ed è immerso nel verde ondeggiante dei suoi filari. La tenuta, a tratti collinosa e a tratti ripida, si trova sull‘antico crocevia di tre tipi di terreno: pietra calcarea, pietrisco del fiume Adige e sedimenti di origine morenica. Queste particolari caratteristiche geologiche, unite al microclima mite e ventilato, danno vita a vini minerali di grande eleganza e raffinatezza.

Ad ovest il vigneto viene accompagnato dalla roccia dolomitica del costone della Mendola, i cui ripidi pendii sono composti da pietrisco di 30.000 anni fa proveniente dal fiume Adige, che dominava il paesaggio durante l’era glaciale. A strati sovrapposti si alternano terreni calcarei millenari e detriti di origine morenica. Nella zona centrale e meridionale, le superfici più estese sono composte da suoli di residui di pietra calcarea molto leggeri, dalle sfumature rossastre, che garantiscono la necessaria aerazione alle radici delle viti. L’altitudine del vigneto inoltre, posizionato tra i 330 ed i 400 metri sul livello del mare, crea un microclima ottimale per la produzione di vini dall’inconfondibile carattere. La mitezza del Lago di Caldaro si sposa con il forte vento pomeridiano “Ora”, donando aria secca al vigneto. L’estrema cura del vigneto, fortemente rispettosa della natura e la produzione volutamente mantenuta a basse rese contribuiscono a rendere la Vigna “Castel Ringberg” una culla per vini eccezionali.

I vini

 Le Grande Cuveé

 

“Aton, Beyond the Clouds, Kermesse, Cashmere Gewürztraminer Passito” sono le Grande Cuvée di Elena Walch, vini che nascono dalla selezioni delle migliori uve di ogni annata attraverso una rigorosa selezione effettuata su singole parcelle. La meticolosa selezione delle uve e il periodo di vendemmia sapientemente scelto, sono fondamentali per la qualità del risultato finali delle Grande Cuvée.

Single Vineyard Vigna “Castel Ringberg”

Pinot Bianco Vigna “Castel Ringberg”, Chardonnay Riserva Vigna “Castel Ringberg”, Riesling Vigna “Castel Ringberg”, Sauvignon Vigna “Castel Ringberg”, Lagrein Riserva Vigna “Castel Ringberg”, Cabernet Sauvignon Riserva “Vigna Castel Ringberg”.

Single Vineyard Vigna “Kastelaz”

Gewürztraminer Vigna “Kastelaz” e Merlot Riserva Vigna “Kastelaz”.

Single Vineyard

Pinot Bianco “Kristallberg”.

Selezione

Gewürztraminer, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Ewa, Müller Thurgau, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Nero, Lagrein, Merlot, Schiava.

Favorites

Chardonnay “Cardellino”, Pinot Nero “Ludwig”, Bronner, Gewürztraminer “Concerto Grosso”, Rosè 20/26, Cabernet “Istrice”, Kalterersee Classico Superiore “per sé”.

Argentum bonum: la miniera più alta d’Europa dove riposano i vini Elena Walch

Dal 2011, alcuni dei vini prodotti, in partite di 1200 bottiglie, vengono posti ad affinare per il tempo necessario nelle gallerie di una miniera in Val Ridanna, dove nel Medioevo veniva estratto argento purissimo. Secondo un documento ufficiale del XIII secolo il metallo di questo sito era ritenuto uno tra i migliori d’Europa.

A 2000 metri di quota sono stati infatti riscontrati i parametri di temperatura, umidità e pressione ideali per ottenere il meglio dai vini. Le selezioni Elena Walch vengono riposte all’interno delle cavità utilizzate per l’opportuna sistemazione delle bottiglie. I risultati organolettici sono davvero eccellenti e sono dovuti alla temperatura costante a 7° centigradi, all’umidità al 95%, al buio totale e alla bassa pressione dell’aria. Questi parametri permettono la maturazione dei vini e lo sviluppo di caratteristiche organolettiche che ne decretano una qualità superiore.

SUSTAINABILITY REPORT 

Obiettivi e fatti concreti 

Elena Walch apprezza e rispetta la natura e vuole conservarla così come è, nella sua perfezione, anche per le generazioni

future. Lavorare secondo principi ispirati alla sostenibilità e, già da diversi anni, il fulcro della filosofia aziendale: la strada

verso la sostenibilità infatti non può essere improvvisata, ma richiede un lungo processo di apprendimento e sviluppo. Le nuove metodologie di lavoro vengono introdotte progressivamente in tutti gli ambiti lavorativi: è necessario formare una consapevolezza di tutti ad operare, insieme, nella giusta direzione.

Lo scopo ultimo è quello di essere un’azienda “buona”, e l’attenzione per l’ambiente è parte fondamentale del lavoro quotidiano di Elena Walch, un’azienda convinta di poter fare qualcosa di buono, senza compromettere in alcun modo la qualità dei vini.

Sostenibilità nei vigneti

-        Produzione di compost a Castel Ringberg

-        La crescita di leguminose nei vigneti mantiene e sviluppa una buona fertilità del terreno e migliora lo spazio per le radici, per favorirne una crescita più rapida e profonda. Le radici inoltre hanno la capacità di aumentare le sostanze nutritive naturali del terreno

-        La pacciamatura dei vigneti per conservare la fertilità del terreno a lungo termine

-        Rinuncia all’utilizzo di erbicidi nei vigneti.

-        Attenersi alle linee guida della “coltivazione vinicola rispettosa dell’ambiente” e ai suoi metodi di lotta alle malattie.

-        Riduzione drastica degli prodotti chimici per quantità e frequenza di utilizzo.

-        Utilizzo mirato di antiparassitari, invece di seguire scadenze prefissate.

-        Monitoraggio costante dei valori idrici del terreno.

-        Taglio dell’erba dei filari a file alterne, così da preservare l’habitat naturale degli insetti utili.

-        Utilizzo esclusivo di impianti idrici a goccia per l’irrigazione, che favoriscono un risparmio d’acqua.

-        Utilizzo della cosiddetta tecnica di “confusione sessuale” per combattere la dannosa presenza in vigna della “tignoletta della vite” .

Report Sostenibilità

-        Utilizzo di un sistema di monitoraggio in vigna per maltempo ed infezioni, per prevenire o agire tempestivamente contro eventuali malattie delle piante riducendo l’utilizzo di prodotti chimici.

-        Utilizzo della tecnica di sfogliatura delle viti per favorire il circolo d’aria e ridurre l’insorgere di malattie.

-        Coltivazione della varietà bianca “Bronner”, altamente resistente alle malattie che, grazie alle sue caratteristiche di essere resistente alle malattie funginee, non ha bisogno di trattamenti specifici in vigna.

-        Nell’ottica di un’azienda sostenibile abbiamo cominciato un progetto di selezione di lieviti propri trovati sulle nostre uve. Con l’aiuto della Fondazione Edmund Mach/San Michelle all’Adige abbiamo iniziato nel 2020 un’attivitá di selezione di ceppi di lieviti trovati sulle nostre uve, in particolar modo su uve Sauvignon e Lagrein dai vigneti della Vigna “Castel Ringberg” e di uve Gewürztraminer provenienti dalla Vigna “Kastelaz” a Tramin. Nella fase di isolamento presso la Fondazione, abbiamo raccolto circa 100 diversi campioni differenti tra loro per morfologia. Dopo una serie di test abbiamo ottenuto ceppi di lievito ad ottima attitudine enologica da utilizzare come starter autoctoni nelle nostre vendemmie. Questo ci ha permesso di ottenere vini più territoriali e di ridurre l’utilizzo di lieviti per fermentazione.

Sostenibilità in cantina

-        Copertura del 45% del consumo energetico totale grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico (energia solare).

-        Riduzione dell’utilizzo di acqua grazie ad un sistema di riciclo idrico: l’acqua utilizzata dall’impianto di refrigerazione della cantina viene riutilizzata per l’irrigazione del giardino e la pulizia della cantina stessa.

-        Utilizzo della forza di gravità, anziché di apposite pompe per il vino, grazie alla struttura della cantina stessa, sviluppata in verticale.

-        Risparmio dell’energia del sistema di raffreddamento grazie alla cantina sotterranea che, con le sue basse temperature, consente un clima naturale per la conservazione dei vini.

Sostenibilità nel packaging

-        Uso parziale di sughero non sbiancato, non tinto e privo di sostanze chimiche.

-        Utilizzo parziale di capsule di origine vegetale, e al 100% riciclabili.

-        Utilizzo di un vetro leggermente più leggero di 450g creata appositamente per la linea Selezione dei vini Elena Walch, per favorire ulteriormente la riduzione di anidride carbonica.

-        Introduzione di confezioni regalo senza chiusure adesive.

Ulteriori provvedimenti

-        Utilizzo di due auto ad alimentazione ibrida.

-        Divieto di fumo sia dentro che fuori dalla tenuta, valido sia per i collaboratori che per i visitatori, per conservare la purezza dell’aria.