Gallico: il nuovo Petit Verdot in purezza della Tenuta Campo al Mare

Pubblicato il 10 marzo 2022

Il Petit Verdot è un vitigno originario della zona del Medoc, Bordeaux, dalla forte identificabilità aromatica che spazia da importanti aromi fruttati, ad intense note vegetali, fino alle complesse speziature. Sono caratteristiche molto distintive, che lo portano ad essere un ottimo partner nella costruzione di etichette prestigiose, ma raramente vinificato in purezza.

Gallico Toscana IGT, il nuovo Petit Verdot della Tenuta Campo al Mare, rappresenta una rarità enologica nel panorama vitivinicolo bolgherese.

Roberto Potentini, enologo della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute lo racconta così: “Il Petit Verdot fa parte della storia del territorio di Bolgheri, dove alla potenzialità territoriale ed ambientale perfetta, si va ad unire una cultura enologica antichissima, che riesce a valorizzare la più intima essenza dei vitigni. Per questo abbiamo deciso di assecondare la vocazione di questo vitigno creando un monovarietale unico, da uve coltivate nella nostra Tenuta Campo al Mare.”

Gallico viene vinificato con una macerazione di circa 30 giorni per estrarre tutti gli aromi di frutta e verdura tipici del vitigno. Dopo il primo travaso, prosegue l’affinamento in legni tostati – barrique e tonneau da 225 e 500 litri – per circa un anno e mezzo.

Bruno Alvisini, Amministratore Delegato della Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute racconta: “Ho sostenuto fortemente questo progetto, una scommessa per la nostra azienda ma anche un’opportunità di creare una nuova eccellenza. Con il suo nome, abbiamo voluto omaggiare le origini del vitigno, l’Aquitania, l’antica Gallia appunto, patria dei grandi Bordeaux, ma anche il carattere rurale, ancestrale, bucolico di questo vino. La sua nascita è, infatti, un omaggio a quell’enologia del saper fare, all’esperienza contadina, alla valorizzazione del territorio e del suo patrimonio.”

Gallico Toscana IGT 2019, nella sua prima annata, è un vino estremamente originale, caratterizzato dal suo vitigno, che esprime sentori di rabarbaro, tè essiccati, erbe aromatiche, ma anche peperone e melanzana. In bocca si aprono gli aromi di pepe e cannella, con tannini setosi, evidenti ma mai astringenti. Il colore è un porpora intenso con riflessi violacei.

Come tutti i rossi importanti, può essere accompagnato ai piatti di carne della tradizione, ma può essere anche degustato da solo, per un momento di meditazione o in conclusione di una serata in compagnia. È un vino che crea l’argomento da solo, che ha tanto da dire, “rumoroso” in bocca e al naso.