Inama: terza generazione e nuovi traguardi

Pubblicato il 17 dicembre 2019

Una nuova generazione che coniuga la storia dell’azienda e la proietta verso un futuro ricco di novità volte ad esaltare il territorio e la sua eccellenza con ulteriori innovazioni, pur senza dimenticare le tradizioni. Con Matteo, Alessio e Luca Inama, infatti, siamo arrivati alla terza generazione attiva nella produzione.

I tre giovani, partendo dal lavoro già espresso dal padre Stefano e dal nonno, hanno introdotto, passando per un continuo studio, un costante miglioramento dal vigneto alla cantina. 

Una base solida di tradizione, competenza e viticoltura rispettosa degli equilibri naturali sono stati il punto di partenza per un’ulteriore sensibilità.

La famiglia Inama è riuscita fin da subito a identificarsi con il territorio e vanta più di mezzo secolo di produzione vitivinicola nell’area del Soave Classico e dei Colli Berici; sessanta ettari vitati che esprimono in tutta la sua magnificenza, l’unicità di questi differenti terroir.

La conoscenza profonda del suolo di natura vulcanica presente nella zona del Soave Classico, e di quello calcareo e di limo argilloso rosso della zona dei Colli Berici, hanno portato allo studio di ogni appezzamento in modo rigoroso.

«Negli ultimi dieci anni è stata adottata una viticoltura di precisione. – Spiegano i tre fratelli – Ogni vigneto è stato micro-parcellizzato, analizzato nelle composizioni del sottosuolo e nel comportamento delle viti, per identificare diverse aree di lavorazione al fine di ottenere uve estremamente espressive in ogni punto di ciascun vigneto».

La ricerca dell’equilibrio e della bio-complessità sono il fulcro della filosofia produttiva dell’azienda.

L’approccio etico verso un’agricoltura totalmente sostenibile (eliminando qualsiasi forma di diserbo e concimazione chimica, producendo compost organico e utilizzando tecniche di sovescio) da’ i suoi frutti nel tempo e consente di raggiungere incrementi di vitalità del terreno. Antiche tecniche di lavorazioni dei suoli e l’uso di trattori di ultimissima generazione molto leggeri, permettono di avere suoli decompattati, in cui si rileva un aumento della presenza di microflore e microfaune, e le radici della vite possono spingersi in profondità. In vigna è stato inoltre scelto un particolare sistema di potatura che ha consentito di mantenere in salute le viti più datate, che risalgono agli anni sessanta. Rese basse e un’approccio biologico, combinati all’esaltazione della biodiversità spontanea, hanno portato gli acini a sviluppare una buccia più spessa e ricca di aromi, direttamente percepibili nel vino, che avrà una maggiore ampiezza gustativa ed ulteriore complessità.

«Mirando a cogliere le uve al picco della maturazione e andando così a perdere sapori varietali e vegetali, lasciando spazio ad aromi espressivi del territorio. Le note varietali del vitigno passano dunque in secondo piano, avendo a disposizione tratti distintivi fortemente caratterizzanti riconducibili al territorio, che diviene il protagonista assoluto

Anche le operazioni in cantina, volte a preservare e valorizzare l’alto livello qualitativo delle uve, sono costantemente perfezionate, in maniera maniacale. Ogni partita di uva riceve un differente approccio al fine di valorizzare quella specifica parcella. Il blend finale è estrapolato tra le varie piccole porzioni per ottenere equilibrio ottimale tra struttura, aromi e piacevolezza.

La famiglia Inama ha portato avanti un piano ambizioso, che oggi, con la terza generazione si concretizza e subisce un notevole cambio di passo verso nuovi e lungimiranti traguardi.

Matteo, Alessio e Luca sono una vera e propria squadra. Seguendo la traccia stilistica dei vini del padre, si spingono verso la massima cultura dell’eccellenza, sviluppando una puntigliosa cura dei dettagli nella produzione, per ottenere vini di grande precisione  e stupefacente equilibrio espressivo.