Recantina: il Montello e i Colli Asolani tra storia, tradizione e scienza. È il titolo della giornata di studio promossa dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino in programma venerdì 11 luglio, a partire dalle 10, all’Abbazia di Sant’Eustachio, a Nervesa della Battaglia (Tv). Sarà proprio uno dei vitigni autoctoni simbolo di questo territorio al centro dell’iniziativa che vede partner Giusti Wine, il Consorzio di tutela dei Vini Asolo Montello e il progetto GRASPO. “Un momento importante per il territorio in una fase in cui l’enologia italiana è molto attenta al recupero e alla rivalutazione di vitigni in via d’estinzione, come nel caso della Recantina – spiega il Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, Rosario Di Lorenzo – l’Accademia su questo fronte è impegnata da tempo in tutto il territorio nazionale per cercare di creare un ponte tra scienza e mondo della produzione in sinergia con i player dei singoli territori”.
Il programma prevede la partecipazione di numerosi professionisti del settore, moderati dall’Accademico e giurista Danilo Riponti, che dopo i saluti di Ermenegildo Giusti, tra i partner dell’iniziativa, darà la parola al presidente del Consorzio Vini Asolo Montello, Michele Noal che presenterà la denominazione, poi il pedologo Giuseppe Benciolini sui paesaggi e i suoli asolani. Il genetista della vite Luigi Bavaresco racconterà la recantina dal punto di vista genetico, l’enologa Graziana Grassini parlerà delle declinazioni del vitigno a livello di viticoltura. La marketing specialist Silvia Baratta affronterà il tema dal punto di vista della comunicazione, mentre Franco Dalla Rosa, Gran Maestro della Confraternita dei vini Asolo Montello, inquadrerà il vitigno dal punto di vista storico. Gli enologi Aldo Lorenzoni e Luigini Bertolazzi chiuderanno con il progetto GRASPO e una degustazione dei vitigni rari dei Colli Asolani.
La Recantina, dal nome evocativo, è una varietà antica, citata dall’Agostinetti alla fine del Seicento quando scriveva: “queste benedette uve recandine per il gran utile che rendono poiché fanno molta quantità d’uva
fa vino buono e bello”. Dopo un periodo di oblio, durante il quale pochi viticoltori virtuosi ne mantennero il patrimonio, la Recantina fu riscoperta circa cinquanta anni fa. È una varietà tardiva, con una buona resistenza naturale alle malattie, ricca di polifenoli e antociani, che conferiscono un colore intenso, quasi impenetrabile. Si caratterizza per la nota speziata e per i frutti di bosco, è un vino che “si mantiene da solo”, perché presenta una grande capacità di invecchiamento anche in annate difficili. Queste peculiarità hanno portato alcuni enologi famosi definirlo un vitigno molto promettente.