Più forza ai territori agricoli e del vino con il Recovery Fund

Pubblicato il 5 ottobre 2020

L’Associazione Nazionale Città del Vino interviene nel dibattito in corso sul Recovery Fund, il nuovo strumento di finanziamenti europei per combattere la crisi provocata dalla pandemia, sollecitando il Governo italiano e i Ministeri delle Politiche Agricole e per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, affinché siano effettuati interventi strutturali a sostegno dei piccoli Comuni e dei territori agricoli dove le produzioni di qualità, vino, olio e altri prodotti tipici d’eccellenza, sono il volano di un nuovo sviluppo sostenibile.

“Apprendo con favore – afferma Floriano Zambon, il presidente dell’Associazione Nazionale Città del Vino – che la Commissione Agricoltura della Camera ha approvato il suo parere sull’utilizzo del Recovery Fund e sulle linee guida di quello che sarà il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Mi auguro che il Governo ponga così attenzione anche ai territori rurali che hanno urgente bisogno di potenziare o in molti casi di installare ex novo infrastrutture per la comunicazione (banda larga) indispensabili per dare alle aziende agricole la possibilità di connettersi, di innovare e qualificare, ad esempio, la propria offerta enoturistica. Si è parlato anche di fondi per la ricerca e l’innovazione, del piano nazionale per la transizione ecologica del comparto agricolo, del rafforzamento di filiere e piattaforme per la vendita dei prodotti agricoli, dal potenziamento delle bioenergie e del rinnovo dei materiali e dei macchinari obsoleti. Insomma, le terre del vino necessitano di essere accompagnate nella loro evoluzione verso una maggiore capacità di essere competitive. Penso anche alla necessità di rifinanziare e di rielaborare la legge sulle Strade del Vino e dei Sapori – conclude Zambon – per rilanciare il loro ruolo strategico di motori del territorio. Il turismo del vino, che nel 2019 ha mosso circa 15 milioni di escursionisti e ha prodotto un giro d’affari di 2,6 miliardi di euro – secondo quanto rilevato dal nostro Osservatorio sul turismo del vino – ha subito un brutto colpo a causa del virus covid-19, ma è stato sicuramente il settore che prima e meglio di altri ha mostrato di potersi risollevare per le sue peculiari caratteristiche: vita all’aria aperta, salubrità dei luoghi, qualità dell’accoglienza”.

Per l’Associazione Città del Vino il Recovery Fund è un’opportunità da non sprecare per rilanciare il comparto agricolo e agroalimentare, settori indispensabili per un Paese come l’Italia, capaci di creare ricchezza nel rispetto dei paesaggi, dell’ambiente e di garantire un futuro migliore anche ai territori più marginali.