Verso la vendemmia 2023, le previsioni sull’annata da Nord a Sud

Pubblicato il 2 agosto 2023

Fotografia della difficile vendemmia italiana tra focolai di peronospora e maltempo. Viaggio nel vino che verrà.

Come sarà la vendemmia 2023? Da cinque importanti realtà, il quadro che ne emerge è quello di una vendemmia non semplice, ma sicuramente di buona qualità. L’esperienza di cantine che sanno ottenere il meglio da un’annata non certo rose e fiori, in balia di eventi atmosferici e agenti patogeni.

MASO MARTIS, VENDEMMIA AL VIA VERSO  FINE AGOSTO

«La grandine in Trentino in questa stagione 2023 ha fatto purtroppo diversi danni, fortunatamente i nostri vigneti sono in una posizione riparata e non hanno subito grossi danni. Inoltre, rispetto al 2022, le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono state perfette: condizioni, si sa, ottimali per le basi spumante. Temperature più calde di giorno e più fresche la notte permettono una lenta maturazione, una buona concentrazione delle componenti aromatiche dell’uva e un miglior bilanciamento tra acidi e zuccheri. In generale le condizioni meteo sono state migliori rispetto allo scorso anno in quanto nei mesi di maggio e giugno la pioggia ha preso il posto della siccità e ha cambiato lo scenario in meglio», racconta Alessandra Stelzer, figlia dei fondatori e oggi amministratrice, con la sorella Maddalena, di Maso Martis.

Sono queste le premesse che fanno pensare a Maso Martis a una buona vendemmia per quest’anno, con un raccolto superiore rispetto al 2022 sia in termini di quantità sia di qualità dovuto proprio alle condizioni meteorologiche a favore.

Difficile però è stata la gestione del vigneto in seguito alla diffusione di malattie come la peronospora e l’oidio, generalmente in contrasto tra loro. «Le precipitazioni hanno permesso alla peronospora di proliferare e l’arrivo di umidità e del caldo del mese di luglio hanno contribuito all’insorgere dell’oidio. Ma gli interventi agronomici sono stati tempestivi e hanno fatto sì che le malattie siano state controllate in maniera più che soddisfacente. Le viti sono state prontamente trattate con rame e zolfo, e si è proceduto con una sfogliatura mirata per arieggiare i grappoli», spiega Stelzer. Ricordiamo che Maso Martis opera in regime biologico dal 2013.

La vendemmia quest’anno è prevista verso fine agosto, intorno al 25, quasi 10 giorni dopo rispetto all’anno precedente, proprio perché la maturazione delle uve è stata più progressiva. È ancora presto per anticipare le caratteristiche che avranno le nuove annate, ma se il caldo non sarà eccessivo si potranno avere buoni aromi e profumi. 

CANTINA VALLE ISARCO E LA VENDEMMIA EROICA

In Valle Isarco, in Alto Adige, il 2022 era stato un anno molto caldo e questo aveva fatto anticipare la vendemmia. Per il 2023 invece le previsioni sono da impugnare tronchetto e ceste in una data di inizio più usuale per Cantina Valle Isarco, ossia a metà settembre. 

Nei 150 ettari della cantina sociale più giovane dell’Alto Adige, dislocati in piena area montuosa, la prima varietà a essere vendemmiata sarà il Müller Thurgau per poi proseguire dalle zone più basse, che partono dai 500 metri di Chiusa, dove le temperature sono più calde, per toccare poi quota 1000 metri di altitudine.

«La primavera quest’anno ha portato piogge eccessive in tutta Italia e l’Alto Adige non è stato risparmiato, ma i 135 soci della nostra cantina sono abituati a essere “eroi” – spiega il direttore generale Armin Gratl –. La vendemmia, che in questo territorio raggiunge una pendenza molto ripida e con stretti filari, costringe a una raccolta dei grappoli esclusivamente a mano e le forti piogge di maggio non hanno di certo spaventato la grande famiglia della Cantina Valle Isarco. Per combattere la pressione di peronospora siamo già abituati a interventi tempestivi e, seppur sia stata una primavera complicata, dove anche l’oidio si è fatto spazio con la forte umidità, per quest’anno è prevista addirittura una maggiore quantità di uva».

La speranza per le prossime settimane è che le piogge si regolino, ma in generale il particolare microclima dell’area, caratterizzato da calde giornate estive e rigide notti nel periodo della vendemmia, assicura ogni anno vini freschi, fruttati e ricchi di minerale contenuto.

DA ANNATE COMPLICATE NASCONO VINI BUONISSIMI. LA SITUAZIONE IN MAREMMA DI TENUTA DI BISERNO, CAMPO DI SASSO E TENUTA DI COLLEMEZZANO

«La stagione nell’Alta Maremma Toscana è stata caratterizzata dagli eventi atmosferici che hanno coinvolto purtroppo tutta Italia, ovvero le forti piogge di maggio e il caldo umido, che hanno portato a ingenti pressioni di peronospora. Quella di Biserno, con le sue tre tenute (Tenuta di Biserno, Tenuta Campo di Sasso e Tenuta di Collemezzano), è un’annata che andrà interpretata bene, con una produzione leggermente inferiore ma senza cali significativi. Adesso speriamo che la stagione estiva continui con caldo e sole per raggiungere buoni livelli qualitativi». A fare il quadro della situazione è Niccoló Marzichi Lenzi, amministratore delegato della boutique winery dei fratelli Antinori dislocata a Bibbona, a due passi da Bolgheri.

La raccolta sarà comunque stabile in funzione delle analisi chimiche e gustative che verranno effettuate sulle uve al fine di raccogliere sempre al meglio delle condizioni che si presenteranno. La situazione delle uve è costantemente monitorata e Biserno è riuscito a contenere gli attacchi di funghi e insetti come la tignola. La situazione sanitaria oggi è buona e l’ambiente è sano. 

«L’annata 2023 potrebbe per certi aspetti ricordare la 2018 per quanto riguarda la presenza di peronospora, e quell’annata ha prodotto vini fini ed eleganti nonostante le difficoltà. Ricordiamo l’annata 2010 per la vendemmia complicata, ma a volte da annate difficili nascono vini buonissimi», osserva Marzichi Lenzi.

Le prime varietà a essere vendemmiate a settembre saranno il Merlot, che necessita di più freschezza ed è anche il più precoce, a seguire Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e per ultimo il Petit Verdot. Rimane l’attesa di scoprire quali aromi si celeranno nella magia di questa vendemmia. 

IN UMBRIA, PER LA ARNALDO CAPRAI BUONA ANNATA, MA PERDITE IN VIGNETO ANCHE OLTRE IL 40%

Marco Caprai non ha dubbi: la vendemmia 2023 ricorda molto quella del 2013. Almeno fino a ora perché, si sa, con il meteo non c’è mai nulla di certo.

«Se le condizioni climatiche saranno, come sembra, normali, con un anticiclone che rinfrescherà questo agosto, ci aspettiamo un raccolto di buona qualità e una vendemmia leggermente più tardiva, che dovrebbe iniziare, almeno per noi, nella seconda metà di settembre. Attualmente, le vigne stanno ancora vegetando come fossero a maggio-giugno», fa sapere Marco Caprai, alla guida della cantina simbolo del Sagrantino di Montefalco. Ma proprio questa varietà è una delle più colpite dalla peronospora. «Le perdite dovute a questa malattia, che non si presentava più da alcuni anni, sono state ingenti – prosegue Caprai -. Se a questo aggiungiamo la gelata primaverile avremo sicuramente un raccolto inferiore per qualche vigneto anche del 40%, in particolare per alcune varietà molto sensibili a certe tipologie di malattie come il Sagrantino».

Una vendemmia, insomma, «che ci mette di fronte al fatto che dobbiamo puntare ancora di più sulla ricerca per aiutare alcune varietà a essere più resistenti alle condizioni climatiche avverse che si presentano in stagioni difficili come questa».

STAGIONE DIFFICILE IN CALABRIA, MA SANTA VENERE RACCOGLIERÀ UVE DI BUONA QUALITÀ

In base alle attuali previsioni, la vendemmia in Calabria per Santa Venere sarà posticipata di una decina di giorni rispetto al 2022, anno che aveva visto schizzare le temperature accelerando la maturazione delle uve. La produzione dei vini calabresi quest’anno stima una forte evidenza, anche del 40%, conseguenza delle abbondanti piogge cadute nel mese di maggio. Come in tutta Italia, in questo 2023 si è dovuto combattere, a causa del maltempo, contro la peronospora, che non ha purtroppo risparmiato l’azienda certificata biologica Santa Venere.

Ma se la quantità verrà pesantemente intaccata non si potrà dire lo stesso per la qualità, che sarà quasi superiore rispetto all’anno precedente, vista la concentrazione di tutte le sostanze su una minore quantità di grappoli. Le temperature in Calabria nelle ultime settimane sono state alte e in alcuni appezzamenti si è dovuto ricorrere all’irrigazione di soccorso, ma ad agosto si prevedeva temperature più basse.

«Ci attende una vendemmia non semplice, che ancora attende acqua, ma che contiamo essere, seppur in quantità ridotta, di buona qualità», assicura Giuseppe Scala, alla guida di Santa Venere assieme al fratello Francesco.