Vino Nobile di Montepulciano: la vendemmia ai tempi dell’enoturismo

Pubblicato il 31 agosto 2019

Alla vigilia del rito più emozionante dell’anno le cantine organizzano attività per gli appassionati. Vendemmia: nella patria del Vino Nobile di Montepulciano è per tutti.
Dal pranzo con i vendemmiatori alla possibilità di raccogliere nei filari il “Prugnolo Gentile”, fino alla didattica in cantina durante l’arrivo delle uve. E per i più sportivi il progetto “Nobile Biking” per scoprire il territorio vinicolo in maniera ecosostenibile e da un punto di vista unico. L’enoturismo a Montepulciano è un traino con oltre 350 mila presenze in cantina.

C’è chi offre la possibilità di imparare a cucinare il tradizionale pranzo della vendemmia a base di pici e carne alla brace, ma anche chi vuole far conoscere da vicino le fasi principali di un vero e proprio rito, quello della raccolta delle uve, magari aiutando a raccogliere il “Prugnolo Gentile”, il Sangiovese che dà vita alla prestigiosa Docg. La vendemmia insomma non è più cosa per pochi e anche nella patria del Vino Nobile di Montepulciano sono tante le attività che, anche grazie al lavoro della Strada del Vino Nobile e dei sapori della Valdichiana senese, possono essere fatte in questo periodo dell’anno che va da settembre a metà ottobre con le ultime fasi di lavorazione in cantina. «Il turismo del vino è una voce sempre più importante per l’economia del nostro territorio e ormai è una delle attrazioni principali, specialmente durante il periodo della vendemmia – commenta il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – le nostre aziende offrono non solo vini di eccellenza, ma quasi tutte hanno potenziato l’offerta di ospitalità in cantina che non si ferma più alla semplice degustazione, inoltre sono molti gli agriturismi o le residenze inserite all’interno dell’azienda, un modo unico per vivere la nostra campagna godendo di un paesaggio unico in un periodo così affascinante come la vendemmia».

Vivere la vendemmia in maniera unica. Tra le iniziative promosse dalle cantine in questo periodo ci sono i corsi di cucina nei quali imparare a cucinare i pici (la tradizionale pasta fatta a mano) e i condimenti principali (sugo all’aglione o alle briciole). Si può anche scoprire il territorio attraverso delle vere e proprie visite guidate in vigna con l’enologo che spiega la differenza tra i vari vitigni, ma anche il “terroir” dove questi vengono coltivati. A Montepulciano non mancano poi le cantine che durante la raccolta dell’uva propongono arte in cantina, o addirittura concerti a fine giornata degustando i vini già pronti per essere bevuti, magari scoprendo l’importanza dell’invecchiamento con annate, anche vecchie, a confronto. Se le cantine storiche in questo periodo possono dimostrare come a distanza di centinaia di anni ancora il vino si produce nello stesso luogo, quelle di ultima generazione possono raccontare come si può produrre un vino a impatto zero.